News variopinte dal Rwanda | novembre 2020
Qualcuno è già rientrato sui banchi in aula, altri ricominceranno le lezioni a partire dal 23 novembre. Dopo la chiusura nel mese di marzo a causa della pandemia di Covid-19, le scuole stanno gradualmente riaprendo. Il 2 novembre sono ritornati in classe gli studenti degli ultimi due anni della primaria che in Rwanda è strutturata su un ciclo di studi di 6 anni, e i giovani del terzo, quinto e sesto anno della secondaria. La seconda fase è cominciata invece il 23 novembre, quando sono rientrati in aula i bambini di quarta primaria e i ragazzi di prima, seconda e quarta secondaria. Un ritorno quindi scaglionato che è accompagnato da difficoltà organizzative per le misure di prevenzione della diffusione del virus, come l’elevato numero di studenti per ogni classe e la necessità di strutturare un numero di postazioni per il lavaggio e la disinfezione delle mani.
La prime classi della scuola primaria (P1-P3), così come le scuole materne, non hanno invece ancora ripreso la frequenza.
Sulla base delle direttive governative, ecco quindi un aggiornamento dai centri e dalle scuole variopinte.
IL CENTRO DI MUGOMBWA
I bambini e ragazzi disabili di Mugombwa stanno facendo rientro al centro, dopo che nel mese di marzo avevano fatto rientro a casa per le normative di contenimento della pandemia. L’equipe educativa è riuscita però ad assicurare in tutti questi mesi di difficoltà visite frequenti, supporto alle famiglie e la distribuzione dei kit alimentari, un sostegno indispensabile per riuscire a far fronte anche alla necessità quotidiana dell’alimentazione.
Il rientro nella “seconda famiglia di Mugombwa” è un passo importantissimo per riprendere, oltre alla scuola, anche tutti i cammini di cura, il gioco e le attività di condivisione per far emergere potenzialità e piccole autonomie. Un percorso difficile a casa, dove i bisogni di ogni giorno, come la fornitura dell’acqua alla fonte distante anche chilometri con le taniche, la raccolta della legna per il fuoco necessario a cuocere gli alimenti base e la coltivazione dei campi sono incombenze prioritarie. Per rendere possibile il rientro il centro avrà bisogno, così come prescritto dalle autorità, della realizzazione di un lavandino esterno con più postazioni per garantire il lavaggio frequente delle mani: un intervento, quest’ultimo, già programmato che sarà concluso a breve ma che richiederà un ulteriore sostegno da parte dell’associazione.
IL CENTRO DI NYAMPINGA
Le bambine e le ragazze sole del centro di Nyampinga continueranno, anche in questa fase, ad essere seguite a casa, nelle famiglie di origine o da parenti che le hanno riaccolte. Ad oggi sono 100 le bimbe e le giovani che in questi mesi sono state accompagnate dalle educatrici attraverso le modalità consentite in un contesto di emergenza sanitaria e condivise passo passo con la Caritas e la Diocesi del territorio: visite domiciliari, distribuzione ogni mese dei kit alimentari per i nuclei e supporto alle famiglie. Alcune, in totale 53, erano state già reintegrate in famiglia prima della pandemia con tutte le azioni di sostegno necessarie al rientro a casa, la maggior parte, invece, stava proseguendo al centro il percorso costruito su frequenza scolastica, gioco, fiducia ed affetto, ma è stata costretta al ritorno al proprio nucleo di origine o in un nucleo di accoglienza per le direttive delle autorità pubbliche.
Oggi sono infatti solo 13 le bambine che continuano a vivere la propria quotidianità al centro, ma tutta l’equipe, in accordo con Variopinto, sta proseguendo nell’affiancamento e nell’accompagnamento di tutte le giovani e giovanissime, anche se a distanza e con visite periodiche, così da assicurare il sostegno e la prosecuzione di un cammino. Con l’aiuto di tutti i Variopinti e di quanti vorranno e potranno camminare insieme, speriamo davvero di avere le forze per assicurare la frequenza scolastica, l’accesso alle cure, l’avvio di percorsi di autonomia e il sostegno ai bisogni essenziali.
LE SCUOLE MATERNE
Ad oggi le 12 scuole materne variopinte nel settore di Tumba e nelle parrocchie di Mugombwa e Kiraranbogo, così come tutte quelle del territorio nazionale, non hanno ancora ripreso le attività. La riapertura sarà probabilmente rinviata a gennaio, ma, sempre in accordo con le autorità civili e religiose di riferimento, Variopinto proseguirà come negli scorsi mesi, grazie all’aiuto di tanti amici, a far fronte allo stipendio degli insegnanti per non aggravare di ulteriori difficoltà le famiglie e per proseguire, dove possibile, le visite a casa dei bambini.