Libri: tra parole e autori
NON SI SA MAI PERCHÉ SI TORNA
Paolo Sormani, Non si sa mai perché si torna, ed. Colibrì 2001 e ed. Dell’Arco – Marna 2005, pag. 64
Scritto febbrilmente e di getto dall’autore in una notte d’attesa nell’aeroporto di Nairobi, di ritorno dal primo viaggio rwandese, Non si sa mai perché si torna è un flusso modulato e irresistibile -difficile staccarsi dopo le prime righe- di ricordi, storie, paure, disillusioni, speranze, riflessioni sulla martoriata terra rwandese, e in definitiva, sull’umanità in quanto tale:
Butare Rwanda Africa Mondo
Milioni di uomini come noi
Obbligati alla fame, alla paura, alla solitudine, alla fuga
Un’offesa alla dignità di “noi uomini”
Di cui ci dimentichiamo in fretta
Chiusi nelle nostre sicurezze
Nelle nostre certezze, nei nostri gesti di bontà
Nel nostro vivere, nel nostro “credere”
Che solo l’affetto per l’uomo può far cambiare…
Frasi brevissime, secche e incisive si susseguono in un flusso di lettura continuo che trasporta velocemente il lettore all’ultima riga.
STORIA DI LEMI CHE SI INNAMORO’ DI UNA PALLINA
Paolo Sormani, Storia di Lemi che si innamorò di una pallina, ed. Colibrì 2002, p. 64
“Anti-fiaba” sul Rwanda post-genocidio (1994), il libro racconta la storia, scritta in prima persona, di Lemi, un bambino rwandese scampato alla morte, ma contemporaneamente divenuto orfano dei genitori e dei propri cari. Attraverso ricordi, pensieri, sensazioni, e un quadro psichico che si va sempre più deteriorando, Lemi ci conduce con passo lieve e rarefatto e con sguardo stralunato, a tratti comico, ma lucido attraverso la tragedia rwandese, vista con gli occhi di un bambino.
Ritroviamo ancora lo stesso stile del libro precedente, frasi brevi, ma dense, ritmo incalzante e quasi poetico.
Storia di Lemi che si innamorò di una pallina è il libro da cui è stato tratto il monologo teatrale Ridirwandaridi.
KIGALI – 5 MINUTI AMEZZANOTTE
Paolo Sormani, Kigali cinque minuti a mezzanotte, ed. Colibrì 2004
“Questo libro ci racconta di una vicenda umana. Ecco perché è straordinariamente affascinante e pieno di speranza così come ricco di dolore e di impotenza di fronte al male. Come ci ha abituato Sormani , con i suoi libri ci racconta i sentimenti più profondi dell’anima. Di un’anima che ha le sue radici, e appare un paradosso, proprio in Rwanda. Il linguaggio di Sormani nasce dall’anima e si intreccia con l’anima di chi sta leggendo, purché questa sia squassata dalle inquietudini più profonde che attraversano la vita di ognuno di noi, indipendentemente dal colore della nostra pelle e dalla latitudine in cui affondano le radici delle nostre convinzioni e delle nostre tradizioni. E se questa liasion si realizza, colpisce il cuore…
Non è solo un libro per ricordare quel terribile Aprile 1994, ma è, sopra ogni cosa, regalare a noi che lo leggiamo, la consapevolezza che la speranza di quel popolo è anche la nostra…”
(Dalla Prefazione di Angelo Ferrari)
SIAMO COSI’ DIVERSI
Paolo Sormani, Siamo così diversi, ed. Colibrì 2006, p. 16
Brevissimo e incisivo flusso di parole, pensieri, paure, speranze, contraddizioni …che si susseguono, si attorcigliano, si sovrappongono così da aprire interrogativi, provocare domande senza
nessuna pretesa di avere le risposte… Siamo così diversi è un rapidissimo viaggio, caotico e barcollante, di un uomo che raccontando un po’ di sé racconta anche un po’ degli altri, di noi…
Siamo così diversi
È la prima cosa che penso
Mentre ti guardo dormire
Con la coperta che ti copre fino ai capelli
Siamo così diversi
Così diversi
Io ho tutto l’inutile
Tu nulla di quello che serve
Io penso continuamente allo ieri e al domani
Tu cerchi di vivere il presente
Io sono sempre triste
Tu ridi sempre
Siamo così diversi…
MURAKOZE grazie
Un libro per raccontare, e raccontarci, i 15 anni di storia di Variopinto…
Quando mi veniva chiesto: “E cosa vai a fare?” dovevo rispondere: “Mah, dipende. Per il momento non so ancora niente di preciso, quando arrivo là, me lo faranno sapere”. Perciò ho voluto chiedere a Paolo, il presidente dell’associazione “E cosa vado a fare?”… “Niente” mi ha risposto “Proprio niente; anzi aspettati molti momenti morti in cui ti romperai le scatole e non saprai cosa fare… Ma non è importante” ha continuato “prendilo come un viaggio per te, non per gli altri.
Sappi subito che venti giorni non bastano per accettare certe cose che vedrai, anzi, non bastano nemmeno per capirle. Io stesso sono nove anni che ci vado e molto non riesco ancora ad accettarlo.
Appena arrivato ti verrà subito voglia di dare tutto quello che hai a ciascuno di loro, ma sappi che questa è la via sbagliata. Esistono dei meccanismi che non sono per niente facili, in un luogo dove non è possibile applicare il metro di giudizio del Muzungu, dell’Uomo Bianco. Semplicemente vieni ed osserva, poi qualcosa da fare te lo troviamo oppure facciamo la foto ad un muro di 30 metri e diciamo che lo hai costruito tutto da solo …”
AMAHORO – PACE
Angelo Ferrari, Amahoro – Pace, La compagnia della stampa – Massetti Rodella editori, 2003, p. 205
Amahoro nasce dalla collaborazione tra Variopinto onlus e Angelo Ferrari, giornalista professionista che si occupa da anni delle problematiche legate al Sud del Mondo.
Nel libro Angelo Ferrari raccoglie le cronache e le foto dei suoi viaggi in Africa così da raccontarne non solo i drammi, ma anche le speranze, gli sforzi e i desideri di tutti i milioni di africani che vivono, amano e lottano per la loro terra, per uscire dal cono d’ombra entro cui il mondo gli ha voluti relegare. Ecco quindi che a fotografie vivaci e colorate si affiancano brevi racconti, episodi, cronache di vita quotidiana che ci permettono di assaporare per un po’ i colori e le atmosfere africane…
Da Amahoro- Pace è stata tratta anche una mostra fotografica.
Il ricavato della vendita dei libri sarà destinato al sostegno dei progetti dell’associazione Variopinto. Per informazioni e per la reperibilità dei volumi è possibile rivolgersi a Variomondo- La bottega di Variopinto, inviando una mail a info@variopinto.org oppure telefonando al numero 02.99050312.